La Giornata della Trasparenza delle Aziende Sanitarie appartenenti all'Area Vasta Emilia Centro (AVEC)
“Non possiamo intendere la trasparenza solo come adempimenti burocratici delle pubbliche amministrazioni […] si tratta anche di diritti di cittadinanza: stiamo spostando il focus dal processo amministrativo ai cittadini e le imprese” con queste parole del ministro Madia il Direttore Generale dell’Azienda USL di Ferrara Paola Bardasi ha aperto i lavori della giornata della trasparenza delle aziende Sanitarie dell’area Vasta Emilia Centro (AVEC), in programma giovedì 17 dicembre 2015 presso l’Aula Mana dell’Azienda Osp.ro Univ. di Ferrara. Un percorso in evoluzione, quello della trasparenza nella Pubblica Amministrazione, dove Open Data (dati aperti, liberamente accessibili a tutti) e Open Government (dal concetto di semplice erogazione dei servizi al cittadino a quello di collaborazione con il cittadino) potenzialmente consentono l’accessibilità totale del Cittadino. “La Pubblica Amministrazione deve rendere conto ai cittadini sulle ricadute delle attività svolte - sottolinea Bardasi - rendere conto alla «società» di come si utilizzano le risorse pubbliche e favorire l’esercizio del controllo sociale, per migliorare i servizi. Si tratta di un cambiamento radicale: inscindibile oltre che fortemente condizionato dallo sviluppo della tecnologia, dalla diffusione della conoscenza “globale” e dei social network”. La conoscenza è oggi quasi completamente digitalizzata (98%) grazie al massiccio sviluppo delle tecnologie, inoltre entro il 2020 il nuovo mondo digitale sarà composto da più di 7 miliardi di persone, più di 10 miliardi di aziende e più di 30 miliardi di dispositivi elettronici connessi alla rete.
Il tema della trasparenza è quindi connesso in maniera profonda con la possibilità di accedere a “dati”: informazioni chiare, comprensibili ed accessibili non solo agli addetti ai lavori.
I dati aperti decodificano la realtà complessa e la restituiscono sotto forma di informazioni semplici, notizie di pubblica utilità, e incentivano la partecipazione creando formule di cittadinanza attiva digitale. Ai cittadini migliorano la vita di tutti i giorni e/o consentono di impostare una nuova partecipazione civica (se correttamente interpretati). Ma il rischio di disorientamento, mancata interpretazione e corretta lettura dei dati è dietro l’angolo e proprio per questo la Regione Emilia-Romagna ha avviato un’iniziativa regionale in materia di open data creando il portale dati.emilia-romagna.it.
Tramite questo portale i cittadini possono accedere a tutte le informazioni sulla pubblicazione dei dati della Regione e degli enti locali, in formato aperto e opportunamente licenziati, uno spazio web capace di integrarsi e dialogare con eventuali altri punti di pubblicazione di dati pubblici, sia a livello locale che nazionale ed internazionale.
“Da parte dei cittadini purtroppo la percezione della corruzione delle istituzioni governative risulta molto alta" Secondo il Prefetto di Ferrara, Michele Tortora - Quali sono gli effetti del fenomeno corruzione? secondo alcune stime fatte il costo della corruzione ammonta a 60 milioni di Euro. Saremmo tutti più ricchi scuramente se non vi fosse quindi il fenomeno della corruzione”.
La corruzione nella P.A. vuol dire anche perdita di competitività nel sistema globale, perdita di competitività nel mercato internazionale. Questo scoraggia anche l’organizzazione a migliorare. Corruzione vuol dire anche scarsa efficienza dei servizi – malfunzionamento in generale della P.A.
“Cosa fare per arginare questo fenomeno? Esiste un sistema di controllo ma anche strategia preventiva. È necessario mettere in piedi i piani di azione. Prevenire potenziali conflitti di interesse. La trasparenza sulle condizioni di lobbying è fondamentale come pure prevenire il fenomeno della corruzione attraverso una dimensione di cultura”.
Il tema della trasparenza apre la P.A alla possibilità di creare nuove professionalità che lavorino sui temi della prevenzione della corruzione, come ha poi evidenziato Lorenzo Broccoli, direttore generale Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica e responsabile della prevenzione della corruzione della Regione Emilia-Romagna, “Non bastano più i vecchi strumenti della comunicazione, ma anche una professionalità che sia capace di leggere i bisogni e trasformarli in strumenti. A oggi ci si sta adeguando convertendo in base ai bisogni/necessità, ma ciò non è più sufficiente, ora bisogna puntare su una formazione mirata a livello universitario”.
“La trasparenza è il vero fiore all’occhiello della prevenzione della corruzione Il nostro vero strumento per prevenire e combattere la corruzione è la trasparenza” secondo Ida Angela Nicotra, componente del Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che ha evidenziato i punti più salienti del Decreto 33/2013 per le aziende sanitarie.“Non si può prescindere inoltre dalla formazione del personale, quale fondamentale assieme alle normative che sono state predisposte per l’anticorruzione”. Non è sufficiente avere un sistema non corrotto se non c’è anche l’efficienza del servizio sanitario: rispetto delle regole ed efficienza devono camminare insieme.
Un'esperienza sul versante della trasparenza presentata da Massimo Brunetti componente dell’Associazione Libera, è il progetto “Illuminiamo la salute”, nato allo scopo di prevenire illegalità e corruzione nel sistema sanitario e sociale. “Purtroppo bisogna prendere atto che la corruzione esiste in tutti gli ambiti, proprio per questo diventa fondamentale prevedere misure di prevenzione. La prima vera forma di corruzione è negare i diritti come per esempio far perdere la fiducia nei confronti del sistema sanitario sia nei confronti dei cittadini ma anche da parte degli operatori sanitari. Le corruzioni possono essere piccole o grandi però ci sono sempre 2 condizioni: il conflitto di interesse e l’asimmetria informativa”.
Nel corso della giornata rappresentanti dei CCM e delle Organizzazioni Sindacali della sanità hanno potuto portare le loro posizioni in materia di trasparenza all’interno della Sanità ferrarese. Contenuti di confronto che sono state accolti dai 2 direttori generali presenti al Convegno, Paola Bardasi per l’Azienda USL e Francesco Ripa di Meana, per l’Istituto Ortopedico Rizzoli ma anche nella veste di Presidente Fiaso.
Ripa di Meana ha raccolto gli spunti evidenziati in occasione del dibattito per fare poi il punto di fine giornata sottolineando che il settore sanità rispetto alle altre Amministrazioni Pubbliche ha un grosso vantaggio, infatti la cultura della trasparenza fa parte del DNA ed è stata una delle condizioni base rispettate in occasione della realizzazione delle Aziende Sanitarie, così come la possibilità ad oggi di avere il 90% delle Aziende sanitarie con un bilancio economico pubblicato proprio per il rispetto della Trasparenza nei confronti dei cittadini.
Sempre più forte è la spinta verso la Real World Evidence, usando i Real World Data, rispetto lo studio clinico controllato/randomizzato. Si valutano le terapie e i percorsi clinici in condizioni di utilizzo più lunghe nel tempo e per un campione più grande di popolazione più diffusa. Miglioramento della gestione dei casi clinici e prescrizioni più efficaci delle terapie (esempio studio sul rischio aumento osteoporosi nei pazienti depressi).
In questa direzione va il progetto presentato dal dr. Antonio Frassoldati, direttore di Oncologia del dipartimento attività integrata medico specialistico, del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per il tumore alla mammella. Il percorso vuole rappresentare la migliore sequenza temporale e spaziale delle attività diagnostiche per dare modo alla paziente con tumore alla mammella di conoscere la presa in carico della struttura. “L’attenzione è stata posta con forza sul tumore della mammella poiché rappresenta un problema importante per la nostra provincia, caratterizzata da una elevata percentuale di pazienti. Sono stati identificati in questo caso 33 indicatori di processo importanti per l’utente, il cittadino e il paziente che così può avere notizie di cosa succede e come funziona il percorso clinico”.